The pencil of nature

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The pencil of nature

E' il primo libro fotografico della storia. Pubblicato da Fox Tablot nel 1844 pone le basi del concetto della fotografia narrativa.

Se amate i libri illustrati non potete perdere la visione del primo libro fotografico della storia messo a disposizione di tutti dal progetto Gutenberg.

“The pencil of nature” è un libro che raccoglie 24 lastre realizzate da William Henry Fox Tablot. Siamo nel 1844 e Tablot ha da poco scoperto il processo negativo – positivo per la riproduzione delle immagini. E’ questa una invenzione senza precedenti che fa nascere, di fatti la fotografia come oggi la conosciamo: una immagine riproducibile infinite volte grazie alla sua matrice.

Tablot inventa questo processo, come racconta di suo pugno, a seguito di una frustrazione: durante un viaggio sul Lago di Como, Tablot incapace di riprodurre con il disegno la bellezza dei luoghi decide di riprendere il progetto di inventare il procedimento per produrre “immagini dipinte dal sole”.

[…] come sarebbe affascinante se fosse possibile che queste immagini si imprimessero stabilmente e rimanessero fisse sul foglio!”

It was during these thoughts that the idea occurred to me…how charming it would be if it were possible to cause these natural images to imprint themselves durably, and remain fixed upon the paper!

E’ curioso che proprio questa espressione “immagini dipinte dal sole” è quella scelta da Tablot per definire la fotografia nell’introduzione del libro affermando così la specificità della fotografia rispetto alle altre arti:

E’ sufficiente, quindi, dire che le lastre di quest’opera sono state ottenute con la semplice azione della Luce su carta sensibile.
Sono state generate o riprodotte solo con mezzi ottici e chimici, e senza l’aiuto di nessuno che abbia familiarità con l’arte del disegno. È inutile, quindi, dire che differiscono sotto tutti gli aspetti, e quanto più ampiamente possibile, nella loro origine, dalle comuni lastre, che devono la loro esistenza all’abilità dell’Artista e dell’Incisore.
Sono colpiti dalla mano della natura […]

William Henry Fox Tablot | The pecil of nature

It may suffice, then, to say, that the plates of this work have been obtained by the mere action of Light upon sensitive paper.
They have been formed or depicted by optical and chemical means alone, and without the aid of any one acquainted with the art of drawing. It is needless, therefore, to say that they differ in all respects, and as widely us possible, in their origin, from plates of the ordinary kind, which owe their existence to the united skill of the Artist and the Engraver. They are impressed by Nature’s hand
 […]

Un paio di osservazioni tecniche: 

– soffermatevi sul colore delle immagini: noterete che non sono fotografie in bianco e nero ma immagini monocromatiche con una dominante marroncina. Questo dipende dall’iposolfito usato da Tablot per fissare le immagini che ci ricorda come la fotografia sia nata a colori… per lo meno con un colore;
– noterete che il libro è composto per la maggior parte di immagini di oggetti o edifici. I tempi di esposizione erano ancora troppo lunghi per poter ritrarre le persone ma Tablot è riesce a ridurre i tempi di scatto a due/tre secondi in condizioni di buona luce e con un formato ridotto di immagine (il formato della fotocamera che lui chiamerà “trappola per topi”). La lastra XIV è quindi una eccezione dell’epoca;
– il libro è un racconto degli scatti, di come sono stati prodotti e le limitazioni incontrate, questo è memento per ricordare che nella fotografia espressione, tecnica e scienza sono indissolubili.

Dove trovare il libro?

Scaricatelo qui

Grazie al progetto Gutemberg il libro è a disposizione di tutti ed è fruibile gratuitamente. Un must per un fotografo!

Pubblicato da

AMDM

Fotografa documentarista, docente e divulgatrice di fotografia per i istituzioni pubbliche e private. La mia ricerca fotografica è finalizzata all'esplorazione delle "possibilità ottiche" del presente.

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