Come preparo le mie stampe fotografiche Fine Art

Acquistare opere d’arte è a tutti gli effetti un investimento. 

I motivi per fare l’investimento possono essere vari e insindacabili come il semplice gusto personale, aggiungere un complemento di arredo per la  casa, sostenere la carriera di un artista, partecipare da una asta di beneficenza ecc.

Tuttavia, il valore di una opera non è una questione soggettiva e il suo costo di mercato deve essere dimostrabile.

Per questo motivo tutte le mie stampe fotografiche sono accompagnate da piccoli accorgimenti rivolti a certificare valore e unicità dell’opera, oltre che a garantire la sua durata nel tempo.

Vediamoli insieme: 

1 - STAMPA e CARTA

Tutte le immagini sono Fine Art print, ovvero prodotte con inchiostri e utilizzando carte prive di acidi e con PH neutro.

Gli inchiostri pigmentati sono estremamente stabili e resistenti alla luce solare; le carte archival print e garantiscono che le stampe sopravviveranno a lungo al loro creatore. 

2 - MATERIALI

Ogni materiale in contatto con l’opera deve soddisfare gli standard di conservazione per evitare che gli acidi possano danneggiare la stampa a lungo termine. Ad esempio, tutte le mie fotografie vengono fermate utilizzando una nastro a base d’acqua con colla naturale. Questo nastro non intacca l’opera con sostane acide e, inoltre, può anche essere facilmente rimosso senza danneggiare il materiale o lasciare residui. 

3 - FIRMA

La firma dell’artista è il valore aggiunto dell’opera capace di moltiplicare il suo valore. In passato stampatori e litografi usavano la matite H (quelle più dure) per autografare le proprie stampe, un costume motivato dal fatto che la matita lascia una sorta di incisione sul foglio impossibile da rimuovere e manipolare. Con le stampe (specie quelle su carta lucida), usare la matita non è più possibile pertanto è fondamentale adoperare pennelli adeguati a questo scopo. Per le mie stampe io utilizzo dei pennarelli archival ink che presentano un doppio vantaggio:

1) sono prive di acidi che possono danneggiare l’opera;
2) garantiscono una lunghissima durata nel tempo

Questo mi da la garanzia che la mia firma o qualsiasi segno sulla stampa resista nel tempo e non corrompa l’immagine. 

4 - CERTIFICATO DI AUTENTICITÀ

Se la firma è importante nulla ha maggior prestigio del certificato di autenticità, una vera e propria carta d’identità dell’opera d’arte. Riassume tutti i dettagli sull’opera d’arte per riferimento del collezionista, e il suo scopo è dimostrare l’autenticità della stampa. 

Ogni lavoro acquistato è accompagnato dal certificato di autenticità su cui è mia cura indicare:
– il tipo di stampa e carta utilizzata
– la serie a cui appartiene la fotografia
– il titolo della foto e la dimensione della stampa.

Nella parte inferiore è riportata:
– l’edizione della stampa
– il numero della stampa
– il numero di serie (questo lo spiego in seguito).

Infine c’è la mia firma e il foglio viene validato con un tiro a goffratura.

Custodite questo certificato con molta cura!

5 - NUMERO DI SERIE

Poiché amo la precisione ho associato ad ogni stampa una serie alfanumerica che possa identificare l’opera in maniera unica. Questo numero di serie lo trovate sul riportato sul vostro certificato di autenticità ma è indicato anche sul retro della stampa acquistata, per non lasciare nulla al caso.

I numeri di serie sono tutti conservati in cloud in uno schema che tracciare la stampa e la associar alla persona che l’ha acquistata. 

Conclusioni

Questo è il metodo che io adotto per garantire la massima trasparenza alla circolazione delle immagini. Sebbene il processo possa apparire accessorio è, al contrario, fondamentale affinché l’acquisto delle opere d’arte possa essere un investimento interessante per l’acquirente. 

Tutte le mie fotografie sono disponibili per l’acquisto sullo shop del sito e rispondono tutte ai criteri appena elencati. 

Pubblicato da

AMDM

Fotografa documentarista, docente e divulgatrice di fotografia per i istituzioni pubbliche e private. La mia ricerca fotografica è finalizzata all'esplorazione delle "possibilità ottiche" del presente.

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